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adesso scappa al telegrafo! Ci sono anche i vetri della finestra rotti!

Don Fifo diede un balzo indietro.

— Io? al telegrafo? adesso? Neanche se mi fanno papa!

— Sciocco! Ti dico che ci sono anche i vetri della finestra rotti! — ribattè arrabbiandosi donna Maria Rosa. — Scappa al telegrafo!

— Oh Cristo mio! — sclamò don Fifo. — Fuori ci sono tutti i diavoli dell’inferno scatenati.... Dove vuoi che vada? Debbo andare senza cappello?

— Ti metterai in capo il mio scialle....

Don Fifo guardò Marta ed aprì la bocca a un sorriso di scemo:

— Sì, lo scialle.... e faccio rider la gente....

— Chi vuoi che ti veda, a quest’ora, con questo tempo? Su, su.

E gli buttò lo scialle in capo, aggiungendo:

— Poi te n’andrai a casa, a dormire.

— Solo? — domandò don Fifo, rassettandosi in capo lo scialle.

— Hai paura?

— Paura, io? Non so che voglia dire.... Ma tu qua, io là.... niente, guarda, piuttosto, me ne starò lì in quel cantuccio.... Abbi pazienza: vado e torno.

Scappò. Tornò dopo circa mezz’ora. Marta spiava acutamente la moribonda, che s’era ancora inabissata nel letargo. La Juè, all’altro lato