Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/166

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di farsi sposare? E non s’è subito arresa al suo giuoco? non s’è fatti strappare i denti prima d’ottenere lo scopo?

— Ma non lo sospettava!

— E che vipera, allora, via! Vuole che una vipera non sospetti? Avrebbe morso dopo, una vipera, non prima! Se ha morso prima, vuol dire che... o non era una vipera, o per Giorgio ha voluto perdere i denti. Scusi... no, aspetti... per carità, mi stia ad ascoltare... Le dico questo, perchè... son d’accordo con lei, guardi... ella ha voluto vendicarsi, ma prima, soltanto in principio, di Giorgio. Questo lo credo; l’ho pensato sempre.

— Vendicarsi di che?

— Forse d’un affronto, che nessuna donna sopporta facilmente.

— Ma che donna, colei!

— E via, una donna, signor Nuti! Lei che le conosce bene, sa che sono tutte le stesse, specialmente su questo punto.

— Che affronto? Non capisco.

— Guardi: Giorgio era tutto preso dalla sua arte, è vero?

— Sì.

— Trovò a Capri questa donna, che si prestò a essere oggetto di contemplazione per lui, per la sua arte.

— Apposta, sì.

— E non vide, non volle vedere in lei altro che il corpo, ma solo per carezzarlo su una tela co’ suoi pennelli, col giuoco delle luci e dei colori. E allora ella offesa e indispettita, per vendicarsi, lo sedusse: sono d’accordo con lei! e, sedottolo,