Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/241

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§ 1.


Ho capito, ora.

Turbarsi? Ma no, via, perchè? Tanta vita è passata; e morto è là, lontano, il passato. Ora la vita è qua, questa: un’altra. Sterrati, attorno, e piattaforme; gli edificii fuorimano, quasi in campagna, tra il verde e l’azzurro, d’una Casa di cinematografia. E lei, qua, attrice ora... Attore anche lui? oh guarda! dunque colleghi? Ma bene; piacere...

Tutto bene, tutto liscio come l’olio. La vita. Questo fruscìo della gonna di seta turchina, ora, con questa bizzarra tunica di merletto bianco, e questo cappellino alato, come il casco del dio del commercio, sui capelli color di rame... già! La vita. Un po’ di ghiaja rimossa con la punta dell’ombrellino; e un breve silenzio, con gli occhi invagati, fissi alla punta di quell’ombrellino che rimuove quel po’ di ghiaja là.

— Come? Ah, sì, caro: una gran noja. —

Sarà, senza dubbio, avvenuto questo, jeri, durante la mia assenza. La Nestoroff, con quegli oc-