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§ 2. E il vostro naso?
Già subito mi figurai che tutti, avendone fatta mia moglie la scoperta, dovessero accorgersi di quei miei difetti corporali e altro non notare in me.
— Mi guardi il naso? — domandai tutt’a un tratto quel giorno stesso a un amico che mi s’era accostato per parlarmi di non so che affare che forse gli stava a cuore.
— No, perchè? — mi disse quello.
E io, sorridendo nervosamente:
— Mi pende verso destra, non vedi? —
E glielo imposi a una ferma e attenta osservazione, come se quel difetto del mio naso fosse un irreparabile guasto sopravvenuto al congegno dell’universo.
L’amico mi guardò in prima un po’ stordito; poi, certo sospettando che avessi così all’improvviso e fuor di luogo cacciato fuori il discorso del mio naso perchè non stimavo degno nè d’attenzione nè di risposta l’affare di cui mi parlava, diede una spallata e si mosse per lasciarmi in asso. Lo acchiappai per un braccio, e:
— No, sai, — gli dissi, — sono disposto a trattare con te codest’affare. Ma in questo momento tu devi scusarmi.