Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/172

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lidità degli altri, sorda e chiusa in sè come una pietra. Sicchè bastò che mia moglie, approfittando del mio improvviso smarrimento, scattasse, imponendo al suo Gengè di finirla una buona volta con quella ridicola aria di comando che voleva darsi, e mi venisse, così dicendo, quasi con le mani in faccia, bastò questo perchè io perdessi di nuovo il lume degli occhi e le afferrassi i polsi e scrollandola e respingendola indietro la ributtassi a sedere sulla poltrona:

— Finiscila tu, col tuo Gengè che non sono io, non sono io, non sono io! Basta con codesta marionetta! Voglio quello che voglio; e come voglio sarà fatto! —

Mi voltai a Quantorzo.

— Hai capito? —

E uscii, furioso, dal salotto.