Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/54

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A star sempre in piedi, vale a dire ritta su due zampe soltanto, si stancava; a sdrajarsi per terra come le altre bestie non stava comoda e si faceva male, anche perchè, perduto il pelo, la pelle eh! la pelle le è diventata più fina. Vide allora l’albero e pensò che se ne poteva trar fuori qualche cosa per sedere più comodamente. E poi sentì che non era comodo neppure il legno nudo e lo imbottì; scorticò le bestie soggette, altre ne tosò e vestì il legno di cuojo e tra il cuojo e il legno mise la lana; ci si sdrajò sopra, beato:

— Ah, come si sta bene così! —

Il cardellino canta nella gabbietta sospesa tra le tende al palchetto della finestra. Sente forse la primavera che s’approssima? Ahimè, forse la sente anch’esso l’antico ramo del noce da cui fu tratta la mia seggiola, che al canto del cardellino ora scrìcchiola.

Forse s’intendono, con quel canto e con questo scricchiolìo, l’uccello imprigionato e il noce ridotto seggiola.