Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/71

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Considerate bene. Non baciava forse mia moglie, su le mie labbra, uno che non ero io? Su le mie labbra? No! Che mie! In quanto erano mie, propriamente mie le labbra ch’ella baciava? Aveva ella forse tra le braccia il mio corpo? Ma in quanto realmente poteva esser mio, quel corpo, in quanto realmente appartenere a me, se non ero io colui ch’ella abbracciava e amava?

Considerate bene. Non vi sentireste traditi da vostra moglie con la più raffinata delle perfidie, se poteste conoscere che ella, stringendovi tra le braccia assapora e si gode per mezzo del vostro corpo l’amplesso d’un altro che lei ha in mente e nel cuore?

Ebbene, in che era diverso dal mio questo caso? Il mio caso era anche peggiore! Perchè, in quello, vostra moglie — scusate — nel vostro amplesso si finge soltanto l’amplesso d’un altro; mentre, nel mio caso, mia moglie si stringeva tra le braccia la realtà di uno che non ero io!

Ed era tanto realtà quest’uno, che quando io alla fine, esasperato, lo volli distruggere imponendo, invece della sua, una mia realtà, mia moglie, che non era stata mai mia moglie ma la moglie di colui, si ritrovò subito, inorridita, come in braccio a un estraneo, a uno sconosciuto; e dichiarò di non potermi più amare, di non poter più convivere con me neanche un minuto e scappò via.

Sissignori, come vedrete, scappò via.