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128 STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI


dezza di cui si rese degno potè innamorarsi nel bel piede della donna siciliana:

  Si ti scarisci Gran Conti Ruggeri
Di ssu piduzzu s’havi a ’nnamurari.

Due canti accennano al battesimo per immersione1. battesimo che se i Milanesi hanno tuttavia, in grazia del loro rito ambrosiano, furono ultimi i Siciliani a smettere in buona parte d’Italia. Un altro ricorda la Camiola Turinga2, quella nobile e ricca giovane, che,, innamorata di Orlando d’Aragona, bastardo del re Pietro, e riscattandolo con forte somma da prigioniero che era di Marzano Marchese di Squillace nella guerra del Vespro, lo respinse poi dall’ altare con isputo di infamia, perchè gli vide ingratamente disprezzare la fede giurata. Ricorda un altro3 la catanese eroina Gamma Zita, la quale, inseguita (1280) da uno sgherro provenzale, che attentava al suo onore, preferì buttarsi in un pozzo piuttosto che cadere in mani immonde. Un canto ricorda la peste di Messina4. Qualcun’ altro ci richiama ai famigereti Beati Paoli, segreta società che per lungo tempo, col pretesto di punire gl’ingiusti oltraggi fatti a’ deboli, ebbe ad incutere spavento anche al Governo d’allora.

  1. Fusti ’nfasciata.’ntra l’oru e la sita
    E ’ntra un vacili d’oru vattiata.
    ’Ntra un fonti marmurinu ti calaru.
  2. Oh bedda, quantu t’haju addisiatu!
    Cchiù di la Camiola di Missina.
  3. Si cchiù mi tocchi, comu Gamma Zita
    Mi vidi ’ntra lu puzzu sippilluta;
  4. Si mi ’ncugnu cu alcunu s’alluntana,
    Comu avissi la Pesti di Missina.