Pagina:Platone - Fedro, Dalbono, 1869.djvu/81

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Socr. Comparite orsù, o figli generosi, e persuadete a Fedro padre ancor egli di belli figli che se egli non sarà filosofo compiuto, non sarà mai buono a parlare come si deve, di nessun argomento. E Fedro risponda a ciò che domandate.

La rettorica, dunque, generalmente parlando, non è una certa arte che guida la nostra mente per via della parola non solo nei giudizi ed in quante altre ci sono concioni pubbliche, ma anche medesimamente nei discorsi in privato, sia di grandi sia di piccoli argomenti? essendo il parlar bene preziosissima cosa tanto nelle cose importanti quanto nelle cose da poco? o non è questo che tu volevi dire?

Fed. No per Giove che io non ho detto punto ciò; anzi quest’arte, principalmente serve a parlare e scrivere nel trattar le cause ed ancora nelle pubbliche concioni; nè ho udito che servisse più là.

Socr. Ma tu hai udito parlare solamente dell’arte rettorica che Nestore ed Ulisse scrissero a Troia mentr’erano in ozio, e dell’arte di Palamede non hai udito nulla?

Fed. No per Giove, io non ho udito di quest’arte di Nestore, se pure Gorgia non sia il tuo Nestore, e Trasimaco28 o Teodoro non sia il tuo Ulisse.

Socr. Può essere, ma lasciamo andar questi, e tu rispondi a me: nei giudizii che cosa fanno le parti