Pagina:Platone - Fedro, Dalbono, 1869.djvu/83

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Fed. Che cosa vuoi tu dire con questo?

Socr. Io credo che noi troveremo ciò ricercando in questo modo che ora ti dico. In quale cosa credi tu che l'uomo s'inganni più volentieri, nelle cose che differiscono insieme molto, o poco?

Fed. In quelle che differiscono poco.

Socr. Ma quando vorrai andare nella parte contraria, non farai meglio passandoci anzi a poco a poco, che tutto di un colpo?

Fed. E come fare altrimenti?

Socr. Colui dunque che vuol trarre un altro in inganno, e non esser tratto egli stesso, gli bisogna saper discernere acutamente le somiglianze delle cose o le dissomiglianze.

Fed. Veramente è necessario.

Socr. Or sarà mai possibile che un uomo il quale ignori la verità di una cosa, sappia discernere la somiglianza o piccola o grande che la cosa, può avere con altre?

Fed. Impossibile.

Socr. Sicché quelli che hanno una opinione falsa, sono in errore, ed è chiaro che cadono in questo stato per ragione di qualche somiglianza.

Fed. Così dev'essere.

Socr. Or dunque ci sarà forse un'arte che passando innanzi a poco a poco per mezzo di somiglianze