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EUREKA 53 Particella Propria, come dalla inequidislanza particolare e susseguente di ogni atomo da ogni altro atomo. Ciò che desidero d'imprimere nella mente del lettore è la certezza che, ad un tratto (al ritirarsi della forza diffusiva o Divina Volontà) dalla condizione di atomi come io l'ho descritta, hanno dovuto sorgere in punti innumerevoli di tutta la sfera Universale, innumerevoli agglomerazioni, caratterizzate da innumerevoli differenze specifiche di forma, di dimensione, di natura essenziale e di distanza reciproca. Lo sviluppo della Repulsione (Elettricità) deve aver cominciato, senza dubbio, coi primi sforzi particolari verso l’Unità c deve aver proceduto costantemente in ragione della Coalescenza — cioè della Condensazione, o, meglio ancora, dell’Eterogeneità. Cosi i due Principi Propriamente detti, Attrazione e Repulsione — il Materiale e lo Spirituale — si accompagnano l’un l'altro, nella più stretta intimità per sempre. Cosi: Il Corpo e l’Anima camminano lenendosi per mano. VIII. Se ora, nell’imaginazione, noi scegliamo in ogni parte della sfera Universale una qualunque delle agglomerazioni considerata nei suoi stadi primari, e supponendo che questa agglomerazione incipiente abbia avuto luogo in quel punto in cui esiste il centro del nostro Sole — o, più tosto, in cui esisteva originariamente, perchè il Sole cambia perpetua- mente di posizione — noi c’ incontreremo e avanzeremo, per un po’ di tempo almeno, colla più bella delle teorie — colla Cosmogonia Nebulare di Laplace: — sebbene il termine « Cosmogonia » sia veramente troppo comprensivo per ciò che egli realmente tratta — che è, soltanto, la costituzione del nostro sistema solare — di un solo sistema fra le miriadi di sistemi simili che compongono l’Universo Propriamente detto — quella sfera Universale, quel tutto inclusivo e assoluto Cosmos che forma il soggetto del mio presente Discorso. Laplace, confinandosi in una regione evidentemente limitata — quella del nostro sistema solare col suo ambienta comparativamente immediato — e supponendo semplicemente — cioè supponendo senza una base qualsiasi, o deduttiva o induttiva — molto di ciò che ho appunto tentato di mettere su di una base più stabile della supposizione; ammettendo, per esempio, che la materia venga diffusa (senza pretendere di spiegare la diffusione) ovunque, e qualche volta oltre lo, spazio occupato dal nostro sistema — venga diffusa in . uno stato di etorogenea nebulosità e obbediente a quell’onni-.