Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/136

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mincia di nuovo a turbarmi. E poi quell’affare del dromedario.... Mi prendete proprio per un imbecille? Tutto sommato, potreste alzarvi e andare alla strangolazione».

Queste parole, a quanto apprendo dallo Isitsoornot, addolorarono e stupirono Sherazade: ma sapendo che il re era uomo di integrità scrupolosa, e perfettamente incapace di tradire la sua parola, si rassegnò al suo fato con buona grazia. Essa derivò, tuttavia, grandi consolazioni (mentre le stringevano il laccio al collo) dal pensiero che gran parte della storia restava ancora da narrare, e che la petulanza di quel bruto di suo marito aveva già avuto la sua giusta ricompensa, privandolo del racconto di molte altre meravigliose avventure.