Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/30

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bile che non ha diritto a nessuna commiserazione sulla terra». Così dicendo, allo scopo di ottenere una vista più chiara del soggetto, applicai il pollice e l’indice al suo naso, e traendolo a sedere con uno strattone, lo tenni così, all’estremità del mio braccio teso, mentre continuavo il mio soliloquio. «Senza diritto» ripetei, «ad alcuna commiserazione sulla terra. E chi, in verità, potrebbe pensare di aver compassione per un’ombra? D’altronde, non ha egli avuto la sua piena parte delle gioie della vita mortale? Da lui ebbero origine i monumenti elevati, le torri a freccia, i parafulmini, e i pioppi di Lombardia. Il suo trattato Delle Ombre lo ha immortalato. Egli curò con notevole abilità l’ultima edizione del «Scirocco nelle ossa».

Molto per tempo andò all’Università, e studiò la pneumatica. Tornato a casa, parlava eternamente, e suonava il corno francese. Egli proteggeva i suonatori di cornamusa. 1 Egli morì gloriosamente nell’atto di aspirare del gas — levique flatu corrumpitur, come la fama pudicitiae secondo Ieronimo. 2. Egli era senza dubbio un....

  1. Sopprimiamo due righe di giuochi di parole assolutamente intraducìbili. (N. d. T.).
  2. Tenera res in feminis fama pudicitiae est, et qualis flos pulcherrimus, cito ad levem marcescit auram, levique flatu corrumpitur, maxime, etc. Hieronimus ad Salvìnam. (Nota dell’autore).