Vai al contenuto

Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/289

Da Wikisource.

il fiore 283

CIV

Amore e Falsembiante.

     Falsosembiante si volle soffrire
sanza dir de’ suo’ fatti piú in avante,
ma ’l Die d’amor non fece pá sembiante
4ched e’ fosse annoiato dell’udire;
anzi gli disse per lor ringioire:
«E’ convien al postutto, Falsembiante,
ch’ogne tua tradigion tu sí ci cante,
8sí che non vi rimanga nulla a dire.
     Ché tu mi pari un uom di Gieso Cristo
e ’l portamento fai di santo ermito».
11— «Egli è ben ver, ma i’ sono ipocristo.»
— «Predicar astinenza i’ t’ho udito.»
— «Ver’ è, ma, per ch’i’ faccia il viso tristo,
14i’ son di buon morse’ dentro farsito.»

CV

Falsembiante.

     «Di buon morselli i’ sí m’empio la pancia,
e, se si truova al mondo di buon vino,
e’ convien ch’i’ me ne empia lo bolino:
4ad agio vo’ star piú che ’l re di Francia!
Ché gli altru’ fatti son tutti una ciancia
verso de’ mie’, ch’e’ son mastro divino,
e le cose sacrete m’indovino,
8e tutto ’l mondo peso a mia bilancia.
     Ancor vo’ da le genti tal vantaggio
ch’i’ vo’ riprender sanz’esser ripreso;
11ed è ben dritto, ch’i’ sono ’l piú saggio!
Sí porto tuttor sotto l’arco teso,
per dar a quel cotal male e damaggio
14che ’n gastigarmi stesse punto inteso.»