Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/57

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il tesoretto 51

per te non falli amore.
E abie senpre a mente
     1650d’usar con buona gente,
e dal’altra ti parti,
ché, sí come dell’arti,
qualche vizio n’aprendi,
sí ch’anzi che t’amendi
     1655n’avrai danno e disnore.
Però a tutte l’ore
ti tieni a buona usanza,
perciò ch’ella t’avanza
in pregio ed in valore,
     1660e fatt’esser migliore,
e dá bella figura;
ché la buona natura
si rischiara e pulisce,
se ’l buon uso seguisce.
     1665Ma guarda tuttavia,
s’a quella compagnia
tu paressi gravoso,
di gir non sie piú oso;
ma d’altra ti procaccia
     1670a cui ’l tuo fatto piaccia.
Amico, e guarda bene:
con piú ricco di tene
non ti caglia d’usare,
ché starai per giullare,
     1675o spenderai quant’essi,
ché, se tu nol facessi,
sarebbe villania;
e pensa tuttavia
che larga incomincianza
     1680si vuol perseveranza.
Dunque dèi provedere,
se ’l porta tuo podere
che ’l facce apertamente.