Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/73

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il tesoretto 67

chi sta, e chi procaccia,
     2215l’un gode, e l’altro ’mpazza,
chi piange, e chi sollazza:
cosí da ogne canto
vedea gioco e pianto.
Però s’io dubitai,
     2220o mi maravigliai,
ben lo deon sapere
que’ che stanno a vedere.
Ma trovai quel sugello
che da ogne rubello
     2225mi fida e m’asicura.
Cosí sanza paura
mi trassi piú avanti,
e trovai quatro fanti
ch’andavan trabattendo.
     2230E io ch’ognora atendo
a saper veritate
dele cose trovate,
pregai per cortesia
che sostasser la via
     2235per dirmi ’l convenente
del luogo e dela gente.
E l’un, ch’era piú sagio
e d’ogne cosa magio,
mi disse in breve detto:
     2240«Sapi, mastro Burnetto,
che qui sta monsignore
ch’è capo e Dio d’Amore;
e se tu non mi credi,
passa oltra e sí ’l ti vedi;
     2245e piú non mi toccare,
ch’io non t’oso parlare».
Cosí furon spariti,
e in un punto giti,
non so dove né come,