Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/77

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il tesoretto 71

e in un ricco manto
vidi Ovidio magiore,
     2360che gli atti del’amore,
che son cosí diversi,
rasembra e mette in versi.
E io mi trassi apresso,
e domandai lui stesso
     2365ched elli apertamente
mi dica ’l convenente
e lo bene e lo male
del fante e delle ale,
deli strali e dell’arco,
     2370e onde tale incarco
li venne, che non vede.
Ed elli in buona fede
mi rispose in volgare
che la forza d’amare
     2375non sa chi no lla prova.
«Perciò s’a te ne giova,
cèrcati fra lo petto
del bene e del diletto,
del male e del’errore,
     2380che nasce per amore.»
E cosí stando un poco,
io mi mutai di loco,
credendomi fugire;
ma non potti partire,
     2385ch’io v’era sí ’nvescato,
che giá da nullo lato
potea mutar lo passo.
Cosí fui giunto, lasso,
e messo in mala parte.
     2390Ma Ovidio per arte
mi diede maestria,
sí ch’io trovai la via
ond’io mi trafugai.