Pagina:Poemetti italiani, vol. I.djvu/103

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     24Come la Ninfa a’ suoi gravi occhi apparve,
Col folgorar d’un riso gliele aperse,
Ogni nube dal ciglio via disparve,
Che la forza del raggio no ’l sofferse:
Ciascun de’ sogni dentro a le lor larve
Le si fe’ incontro, e ’l viso discoperse:
Ma poich’ella Morfeo tra gli altri scelse,
Lo chiese al Sonno, e tosto indi si svelse.

     25Indi si svelse, e di questo convenne
Tosto ammonirlo, e partì senza posa,
Appena tanto il ciglio alto sostenne,
Che fatta era già tutta sonnacchiosa;
Vassen volando senza muover penne,
E ritorna a sua Dea lieta e gioiosa:
Gli scelti Sogni ad ubidir s’affrettano,
E sotto nuove forme si rassettano.

     26Quali soldati, che di fuor s’attendono,
Quando senza sospetto par che giacciano,
Per suon di tromba al guerreggiar s’accendono;
Vestonsi le corazze, e gli elmi allacciano,
E giù del fianco la spada sospendono,
Grappan le lance, e i forti scudi imbracciano,
E così divisati i destrier pungono
Tanto, che la nemica schiera giungono.