Vai al contenuto

Pagina:Poemetti italiani, vol. I.djvu/63

Da Wikisource.

51


     30Già le setole arriccia, e arruota e denti
Il Porco entro il burron; già d’una grotta
Spunta giù il Cavriol; già i vecchi armenti
De’ cervi van pel pian fuggendo in frotta.
Timor gl’inganni delle volpi ha spenti:
Le Lepri al primo assalto vanno in rotta;
Di sua tana stordita esce ogni belva,
L’astuto Lupo vieppiù si rinselva.

     31E rinselvato, le sagaci nare
Del picciol bracco pur teme il meschino;
Ma il Cervo par del veltro paventare,
De’ lacci il Porco, o del fero mastino,
Vedesi lieto or qua, or là volare
Fuor d’ogni schiera il giovan pellegrino,
Pel folto bosco il fier caval mette ale,
E trista fa qual fera Giulio assale.

     32Quale il Centaur per la nevosa selva
Di Pelio, o d’Emo, va feroce in caccia,
Dalle lor tane predando ogni belva,
Or l’Orso uccide, or il Lion minaccia:
Quanto è più ardita fera, più s’inselva,
Il sangue a tutte dentro al cor s’aghiaccia,
La selva trema, e gli cede ogni pianta,
Gli arbori abbatte, o svelle, o i rami schianta.