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     111Vien sovra un carro, d’ellera e di pampino
Coverto Bacco, il qual duo tigri guidono,
E con lui par che l’alta arena stampino
Satiri e Bacche, e con voci alte gridono:
Quel si vede ondeggiar, quei par che ’nciampino,
Quel con un cembol bee, quelli altri ridono;
Qual fa d’un corno e qual delle man ciotola,
Quale ha preso una ninfa e qual si ruotola.

     112Sovra l’asin Silen, di ber sempre avido,
Con vene grosse nere e di mosto umide,
Marcido sembra sonnacchioso e gravido,
Le luci ha di vin rosse infiate e fumide;
L’ardite ninfe l’asinel suo pavido
Pungon col tirso, e lui con le man tumide
A’ crin s’appiglia; e mentre sì l’aizono,
Casca nel collo, e’ satiri lo rizono.

     113Quasi in un tratto vista amata e tolta
Dal fero Pluto, Proserpina pare
Sovra un gran carro, e la sua chioma sciolta
A’ zefiri amorosi ventilare;
La bianca vesta in un bel grembo accolta
Sembra i colti fioretti giù versare:
Lei si percuote il petto, e ’n vista piagne,
Or la madre chiamando or le compagne.