Pagina:Poemetti italiani, vol. X.djvu/15

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     Rapì quell’arme terse, io più non miro
Il Dio, che colle Ninfe e i Fauni sparve
Guardo le stelle, e fin nel quinto giro
Aprirse tutti i ciel veder mi parve,
E vidi ancor, che più mi parve miro
Circondato da mille armate larve;
Star sovra tutti il mio gran Rodomonte
Che di quelle s’armò dal piè alla fronte.