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Pagina:Poemi (Byron).djvu/16

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14 il corsaro

III.

               » Vela!.... Vela!...»
» Speme di preda!... La terra? — Il vessillo? — 110
» Sù il telescopio... Ahi, non è preda!... Amica
» Nave quell’è.... Vè come fulge al vento
» La sua lista sanguigna!... È nostra;... è barca
» Ch’a l’isola ritorna; Oh, la sospingi
» Aura propizia! Pria che notte scenda115
» All’àncora s’affidi. «La sporgente
Rupe è omai vinta; la superba prora
Squarcia la spuma de la baja; lieta
Com’ è in suo viaggio glorioso,! Bianca
Come trascorre la sua vela, e fugge,120
Dal nemico non mai! Vola su l’acque,
Sì che vivente cosa la diresti,
Che sfidi a guerra gli elementi. Oh turbo
Procella, sirte, o foco di battaglia,
Qual fia legno che tema, se lo guata125
De la sua tolda popolosa il Sire.


IV.

  Roca suona la gomena scorrendo
Pel’ duro fianco; ammainansi le vele,