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6 ESIODO 18-41

che fra sublimi gioghi nell’ètra soggiorna, la pose
nelle radici terrestri. Per gli uomini è molto migliore
20questa, che pure, chi sia neghittoso ridesta al lavoro:
perché, se chi lavoro non ha, bada a un altro, ad un ricco,
súbito anch’egli al lavoro s’affretta, a gittar la sementa,
a piantar bene la casa. Invidia al vicino che ricco
si fa’, porta il vicino: tal Gara, per gli uomini, è un bene.
25Ed il vasaio ce l’ha col vasaio, ed il fabbro col fabbro,
è del pitocco il pitocco geloso, il cantor del cantore.

lavoro e non tribunali



        O Perse, queste cose tu fíggiti in cuore; né faccia
la Gara trista, mai, che tu dal lavor ti distolga,
per bazzicar tribunali, confonderti in cause e liti1.
30Perché tempo n’ha poco, da perdere in cause e liti
chi dentro casa non ha copia sempre di beni, del grano
di Dèmetra, cui reca, stagione a stagione, la terra.
Quando tu n’abbia a iosa, puoi liti e processi intentare
contro gli averi altrui. Ma tu, la seconda querela non
35mi darai: questa volta, comporre dovremo la lite
con la diritta giustizia, ch’è l’ottima figlia di Giove.
Ché già l’asse paterno spartimmo, e molti altri dei beni
tu m’hai rubati, e via portati: ché i giudici ingordi
tu corrompesti, capaci d’emettere tali sentenze.
40Stolida gente! Non sa che il mezzo val meglio del tutto2,
ignora quanto pro’ far possano il porro e la malva.