Pagina:Poemi (Esiodo).djvu/174

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60 ESIODO 349-377

e con Apollo: questo l’ufficio prescritto da Giove:
350Süada, Ianta, Elettra, Celeste d’aspetto divino4,
Poppèa, Letizia, Rosa, Ginnetta, Ondabella, Climène,
Dòride, Chiara, Saputa, Miranda, Giuntina, Divina
l’amabile, Scotiàura, Biancàura, Spolina la bella,
Rapida, Donibella, Divizia dagli occhi rotondi,
355Gioiadeicuori, Biondella, Fulgenzia, Persèide, Europa,
Petrina la vezzosa, Tenace, Potenza, Prudenza,
Asia, Doretta, Fortuna, Vittoria dal peplo di croco,
Corrisulonda, Girasulonda, Signoradeidoni,
e, mèta al desiderio dei cuori, Calipso; e di tutte
360la piú possente, Stige. Son queste d’Oceano e Teti
le piú divine figlie: però ce ne sono altre molte:
ché son le Oceanine dai lunghi malleoli tremila,
che, sparse in ogni dove, sovressa la terra, o nei cupi
vivon del mare abissi, di Dee fulgidissime figlie.
365Ed altrettanti i fiumi che strepono e corrono al mare,
figli d’Oceano e Teti, la Dea veneranda a lor madre.
Ma dir di tutti il nome è ardua cosa a un mortale:
quelli che accanto ad essi dimorano, bene li sanno.

i figli di teia e d’iperione



E Teia ad Elio grande die’ vita, e a Selene lucente,
370ed all’Aurora, che brilla per quelli che stan su la terra,
e pei Beati, ch’àn vita perenne, signori del cielo,
poscia che ad Iperïóne, domata in amore soggiacque.

i figli di crio e d’euribia



Ed Eurubía, con Crio commista in amore, die’ a luce,
Diva qual’è fra le Dive, Astrèo con il grande Pallante,
375e Perse, che sovrasta su tutti per mente e per senno.