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Pagina:Poemi (Esiodo).djvu/199

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954-976 TEOGONIA 85

Beato, che, poi ch’ebbe compiute le gesta sue grandi,
955fra gl’Immortali vive, né morte conosce o vecchiaia.

L’inclita Oceanina Persèide, unitasi al Sole
l’infaticato, Circe gli die’ con Eèta sovrano.

Eèta poi, figliuolo del Sole che illumina il mondo,
sposò, come gli Dei decisero, Idúia la bella,
960figlia d’Ocèano, del fiume che scorre ai confin’ della terra.
Ed essa, a lui congiunta d’amor, come volle Afrodite,
l’aurea diva, gli die’ Medèa dal malleolo bello.

le dee madri dei mortali



E voi salvete, o Muse che avete soggiorno in Olimpo,
Isole, e voi, Continenti, tu Ponto dall’acque salate.
965E adesso delle Dee cantate la stirpe, o canore
Muse d’Olimpo, figlie di Giove che l’egida scuote,
quante, nei talami entrate degli uomini nati a morire,
Dee, generarono figli che al volto sembravano Numi3.

demetra madre di pluto



Dèmetra, generò, somma Dea, con l’eroe Gïasone,
970nel pingue suol di Creta, nel solco tre volte scassato,
il buon Pluto, che sopra la Terra ed il Pelago immenso,
va dappertutto; e chi trova, chi può su lui metter le mani,
súbito fa che ricco divenga, e gli accorda fortuna.

le figlie d’armonia



Ed Armonia generò, la figlia dell’aurea Afrodite,
975a Cadmo Ino e Semèle, con Agave guanciafiorita,