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92 l’ultimo viaggio

le ciglia alzate su le due pupille,
avanti sé miravano, nel sole
fisse, od in lui, nella sua nave nera.
E su la calma immobile del mare,
alta e sicura egli inalzò la voce.
     Son io! Son io, che torno per sapere!
Ché molto io vidi, come voi vedete
me. Sì; ma tutto ch’io guardai nel mondo,
mi riguardò; mi domandò: Chi sono?
     E la corrente rapida e soave
più sempre avanti sospingea la nave.
     E il Vecchio vide un grande mucchio d’ossa
d’uomini, e pelli raggrinzate intorno,
presso le due Sirene, immobilmente
stese sul lido, simili a due scogli.
     Vedo. Sia pure. Questo duro ossame
cresca quel mucchio. Ma, voi due, parlate!
Ma dite un vero, un solo a me, tra il tutto,
prima ch’io muoia, a ciò ch’io sia vissuto!
     E la corrente rapida e soave
più sempre avanti sospingea la nave.
     E s’ergean su la nave alte le fronti,
con gli occhi fissi, delle due Sirene.
     Solo mi resta un attimo. Vi prego!
Ditemi almeno chi sono io! chi ero!
     E tra i due scogli si spezzò la nave.