Pagina:Poemi conviviali (1905).djvu/127

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la notte 107


     E poi giunsero al monte alto e divino,
a un tempio ermo tra i boschi. E il pio cantore
disse allo schiavo: «Ospite amico, è questo
il luogo dove pasturai fanciullo
il gregge, e dove appresi il canto, e dove
cantai la rissa tra la Terra e il Cielo.
Ma poi mi piacque, non cantare il vero,
sì la menzogna che somiglia al vero.
Ora il lavoro canterò, né curo
ch’io sembri ai re l’Aedo degli schiavi».

     Disse: e nel tempio solitario appese
il bello ansato tripode di bronzo.