Pagina:Poesie (Carducci).djvu/165

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juvenilia 139

Alzi il cor de’ sommersi;
E chi muta co ’l vento e nome e lato
100Sgridi; e punga i ritrosi, e i lenti scota;
Sí che tornin le menti al proprio stato.
Nostra compianta fama e la rimota
Età ve ’n priega, e questi onde a gli avversi
Chiaro fu come in su gli estremi giorni
105L’itala possa sovra sé ritorni.

Pietoso! E chi d’uguali
Laudi te, o buono, adornerà, che prove
Sí degne mostri onde a ben far c’incore?
Segui: a’ tuoi liberali
110Studi è fin meraviglia, e di lei move
Ogni bel senso onde piú l’uom s’onore.
Per lei, l’atra quïete e le brevi ore
Terrene e le fatate
Pene indignando, a’ vagheggiati inganni
115Corre nostr’alma con novelle piume,
E maggior se ne fa. Deh, siegui; e gli anni
Tuoi belli ozio non vinca e rio costume,
Cara nostra speranza; e d’onorate
Opre giovando questa patria, al vile
120Sopor contrasti l’ardir tuo gentile.