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Pagina:Poesie (Carducci).djvu/206

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180 juvenilia


Il chierichetto insacca
Pur nel tuo tempio, e sa di sagrestia
38E di mòccoli spenti e d’eresia:

Con lirica bugia
Gorgoglia l’inno, e struggesi di frega
41Meditando il bordello e la bottega.

Ve’ colui che si frega
A l’epopeia, e, perché troppo è lunga,
44La concia sì, che al suo termine giunga.

Come par che la punga
E la cincischi sì che il sangue spicci!
47E poi le aggiusta il parruccone a ricci.

Al fin par che s’appicci
Il divin corpo al corpicciuol digiuno,
50E camminando son né due né uno.

Iscarmigliato e bruno
Or si fa oltre Gracco: il pecorino
53Cuor gli tentenna come il personcino.

Da l’eliso divino
Inchínati a costui, nonno Catone.
56Ch’ha sempre in bocca una rivoluzione.