Pagina:Poesie (Carducci).djvu/228

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202 juvenilia


Or drizza il guardo a valle; or vedi, o sire!
Dal pian cui parte l’Eridàno e irriga,
De la grande cacciata glorïoso;
15Da le lagune ove il sublime ardire
La strana signoria lenta castiga,
Onde il vecchio leon freme cruccioso;
Dal prisco suol famoso
Che sacro ha il nome piú tra Tebro ed Arno;
20E dove Liri e Sarno
A bestial tirannia nutron le prede;
Tende le braccia Italia e pietà chiede.

Pietà de la gran donna, o cavaliere,
O rege, o figlio! In forza altrui condotta
25Questa dolente il suo Cesare chiama:
Mille stannole attorno ombre severe
C’han la persona di piú punte rotta
E guardan pure in te con muta brama.
Cotal già sovra Rama
30Suonava il pianto di Rachel cattiva,
Che de’ suoi figli priva,
Poi ch’eran morti, non volea conforto,
In fin che Giuda a la vendetta è sorto.