Vide il mondo passar le tue legioni,
O repubblica altera,
E spazzare a sé innanzi altari e troni,
16Come fior la bufera;
Perché, su via di sangue e di tenèbre
Smarriti i figli tuoi
E mutata ad un’upupa funèbre
20L’aquila de gli eroi,
Là ne’ colli sabini, esercitati
Dal piè de l’immortale
Storia, tu distendessi i neri agguati,
24Masnadiera papale,
E, lui servendo che mentisce Iddio,
Francia, a le madri annose
Tu spegnessi i figliuoli et il desio
28Di lor vita a le spose,
E noi per te di pianto e di rossore
Macchiassimo la guancia.
Noi cresciuti al tuo libero splendore,
32Noi che t’amammo, o Francia?
Ahi lasso! ma de’ tuoi monti a l’aprico
Aer e nel chiostro ameno
Più non ti rivedrò, mio dolce amico,
36Come al tempo sereno.