Pagina:Poesie (Carducci).djvu/495

Da Wikisource.

giambi ed epodi 469


Veniano i giovinetti e le donzelle
A inginocchiarsi con l’infamia in man,
E del suo bruto sangue un volgo imbelle
16Murò il parco de’ cervi al re cristian.

Quand’ei dormia, poggiato a un bianco seno
Co ’l pugno a l’elsa e in su le teste il piè,
Tutta la Francia da l’Oceano al Reno
20Era superba di vegliare il re.

Versaglia, e allor che da un macchiato letto
Ei procedeva a un addobbato altar
Tu d’orgoglio fremevi, e di rispetto
24Vedevi Europa innanzi a lui tremar.

Ei la gloria e il valore, egli le scuole
E l’armi, ei l’arte ed ei la verità,
Egli era tutto in tutti: egli era il sole
28Che il mondo illustra, e non s’accorge e sta.

Se Dio lui sostenesse o s’ei sostenne
Dio, non fermaro i suoi sacri orator:
Lo sanno i vostri morti, o pie Cevenne,
32Che non credevano al suo confessor.

Il re dal suo lascivo Occhio di bue
Guardava il mondo, piccolo al suo piè;
E Dio, mezzan de le nequizie sue,
36Benedicea da l’aureo domo il re,