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rime nuove 555


XII.

NOTTE D’INVERNO


Innanzi, innanzi. Per le foscheggianti
Coste la neve ugual luce e si stende,
E cede e stride sotto il piè: d’avanti
4Vapora il sospir mio che l’aer fende.

Ogni altro tace. Corre tra le stanti
Nubi la luna sul gran bianco, e orrende
L’ombre disegna di quel pin che tende
8Cruccioso al suolo informe i rami infranti,

Come pensier di morte desïosi.
Cingimi, o bruma, e gela de l’interno
11Senso i frangenti che tempestan forti;

Ed emerge il pensier su quei marosi
Naufrago, ed a ’l ciel grida: O notte, o inverno,
14Che fanno giú ne le lor tombe i morti?