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odi barbare | 807 |
Maledicenti a l’opre de la vita
e de l’amore, ei deliraro atroci
congiugnimenti di dolor con Dio
su rupi e in grotte:136
discesero ebri di dissolvimento
a le cittadi, e in ridde paurose
al crocefisso supplicaro, empi,
d’essere abietti.140
Salve, o serena de l’Ilisso in riva,
o intera e dritta a i lidi almi del Tebro
anima umana! i fóschi dí passaro,
risorgi e regna.144
E tu, pia madre di giovenchi invitti
a franger glebe e rintegrar maggesi
e d’annitrenti in guerra aspri polledri
Italia madre,148
madre di biade e viti e leggi eterne
ed inclite arti a raddolcir la vita,
salve! a te i canti de l’antica lode
io rinnovello.152
Plaudono i monti al carme e i boschi e l’acque
de l’Umbria verde: in faccia a noi fumando
ed anelando nuove industrie in corsa
fischia il vapore.156