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866 | odi barbare |
Tali, o Signora, forme e fantasimi
a voi d’intorno cantando volano
dal vago liuto: a la lira
io li do di Roma imperïante,64
qui dove l’Alpi de le virginee
cime piú al sole diffusa raggiano
la bianca letizia da immenso
circolo, e cerula tra l’argento68
per i tonanti varchi precipita
la Dora a valle cercando Italia,
e sceser vostri avi ferrati
con la spada e con la bianca croce.72
Dal grande altare nival gli spiriti
del Montebianco sorgono attoniti,
a udire l’eloquio di Dante,
ne’ ritmi fulgidi di Venosa,76
dopo cotanto strazio barbarico
ponendo verde sempre di gloria
il lauro di Livia a la fronte
de la Sabauda Margherita,80
a voi, traverso l’onde de i secoli,
di due forti evi ricantar l’anima,
o figlia e regina del sacro
rinnovato popolo latino.84