Pagina:Poesie (Carducci).djvu/944

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918 odi barbare

volate pe’ cieli, pe’ cieli sereni, a la bella
isola risplendente di fantasia ne’ mari.12

Ivi poggiati a l’aste Sigfrido ed Achille alti e biondi
erran cantando lungo il risonante mare:

dà fiori a quello Ofelia sfuggita al pallido amante,
dal sacrificio a questo Ifïanassa viene.16

Sotto una verde quercia Rolando con Ettore parla,
sfolgora Durendala d’oro e di gemme al sole:

mentre al florido petto richiamasi Andromache il figlio,
Alda la bella, immota, guarda il feroce sire.20

Conta re Lear chiomato a Edippo errante sue pene,
con gli occhi incerti Edippo cerca la sfinge ancora:

la pia Cordelia chiama: — Deh, candida Antigone, vieni!
vieni, o greca sorella! Cantiam la pace a i padri. — 24

Elena e Isotta vanno pensose per l’ombra de i mirti,
il vermiglio tramonto ride a le chiome d’oro: