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Pagina:Poesie (De Amicis).djvu/227

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III.

M’invadono la stanza e fanno un duetto,
Un duetto, vi dico, che consola;
L’uno mi dà di frego a una parola,
L’altro mi fa un fantoccio sul sonetto;

Questo m’arruffa tutto nel cassetto.
Quello m’imbratta Vittor Hugo e Zola....
Anime perse! Andrete un giorno a scuola,
È un pezzo che l’invoco e che l’aspetto.

Pazzo che sono! Sarà un tristo giorno;
Come mi sembreran lunghe quell’ore!
Come mi sembrerà tardo il ritorno!

Non avrò più quei capi benedetti
Ogni momento stretti sul mio core!
Non avrò più fantocci sui sonetti!