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144 IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI

     In man le palme ancor fumanti e sparse
     75Della polve di Memfi e di Sïene1.
La sentîr da lontano approssimarse
     Le galliche falangi, ed ogni petto
     Dell’antico valor tosto rïarse.
Ella giunse2, e a Massena, al suo diletto
     80Figlio gridò: Son teco. Elvezia e Francia
     Udîr quel grido e serenâr l’aspetto.
L’Istro3 udillo, e tremò. La franca lancia
     Ruppe gli ungari petti, e si percosse
     Il vinto Scita per furor la guancia4.
85L’udîr le rive di Batavia5, e rosse
     D’ostil sangue fumâr; e nullo forse
     De’ nemici rediva onde si mosse6;
Ma vil patto il fiaccato Anglo soccorse:
     Frutto del suo valor non colse intero
     90Gallia, ed obbliquo il guardo Olanda torse7.
Carca frattanto del fatal guerriero
     Il lido afferra la felice antenna:
     Ne stupisce ogni sguardo, ogni pensiero.
Levossi per vederlo alto la Senna,
     95E mostrò le sue piaghe. Egli sanolle,
     Né il come lo diría lingua né penna8.
Ei la salute della patria volle,
     E poté ciò che volle, e al suo volere
     Fu norma la virtú che in cor gli bolle.

    «Gli vien fedele la vittoria a lato».

  1. 75. Memfi... Siene: Memfi (oggi Mitranich), su la sponda sinistra del Nilo, città principale tra quelle dell’antico Egitto: Siene (oggi Assuan), sopra una penisola alla destra sponda del Nilo, altra città fra le prime dell’antico Egitto.
  2. 79. «Dopo la rottura del trattato di Campoformio, cioè mentre Napoleone era in Egitto, i confederati avevano convenuto a questo modo: che gl’Inglesi sbarcherebbero un esercito in Olanda, gl’Imperiali ed i Russi discenderebbero in Italia ed attaccherebbero la Svizzera, alleata colla Francia. Gl’Inglesi infatti, sotto gli ordini del duca di Yorck e secondati dai partigiani del principe di Orange, essendo sbarcati in Olanda, riuscirono ad impadronirsi della flotta batava che ancorava nel Texel; ma battuti in seguito a Bergen dall’esercito del generale Brune, e avviluppati nelle paludi del Zyp, il duca di Yorck per salvarsi fu costretto ad una capitolazione non troppo onorevole per le armi britanniche, e che lo obbligava a sgombrare con tutte le suo truppe l’Olanda, Gli Austro-Russi furono ben piú fortunati in Italia, dove gli errori del Direttorio e dei generali francesi fecero perdere in pochi mesi i frutti delle vittorie di Bonaparte. Nondimeno Massena [Andrea: 1758-1817], che occupava la Svizzera, riuscí con piccolo esercito a battere gli Austriaci nei Grigioni; e in seguito i generali russi Korsakoff e Suwaroff, essendosi presa a loro carico tutta la guerra elvetica, furono sí fattamente rotti da Massena presso a Zurigo, che furono costretti a cercare una fuga per la via dei monti, e a trovare coi pochi avanzi del distrutto esercito il gelato loro clima». Mg.
  3. 82. L’Istro: il Danubio, l’Austria. Cfr. la nota al v. 39, p. 4.
  4. 83. si percosse ecc.: cfr. la nota al v. 97, p. 55.
  5. 85. Batavia: Olanda.
  6. 86. e nullo ecc.: non tornava, perché ucciso.
  7. 90. ed obliquo ecc.: Gl’Inglesi, pel patto che s’è detto, non consegnarono a’ vincitori la flotta: per questo Olanda torse ecc.
  8. 96. Né il come ecc.: Dante Par. vi, 63: «Che nol segui-