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CANTO QUARTO | 161 |
Che fe’ lo stupro dell’acrisia torre.
Quest’io vidi nell’antro in cui si cova
Della patria il dolor1, che con grand’arte
Tutto giorno si affina e si rinnova;
55Tal che, guasta il bel corpo d’ogni parte,
Trae già l’ultimo fiato e muore in culla
La figlia del valor di Bonaparte2.
Circuisce la misera fanciulla
Multiforme di mostri una congrega,
60Che la sugge, la spolpa e la maciulla3:
Il furto, ch’al poter fatto è collega;
Tirannia, che col dito entro gli orecchi,
Scòstati, grida alla pietà che prega;
Ignoranza, che losca fra gli specchi4
65Banchetta, e l’osso che non unge arcigna5
Getta al merto giacente in su gli stecchi.
E la patria frattanto, empia matrigna,
Nega il pane a’ suoi figli, e a tal lo dona
Stranier, cui meglio si darìa gramigna.
70Mossi piú addentro il piede; e in logra zona6
Vidi l’inferma che Finanza ha nome,
Che scheletro pareva e non persona.
Colle man disperate entro le chiome
Guarda i vuoti suoi scrigni, e stupefatta
75Cerca e non trova dell’empirli il come.
Or la forza le invia fusa e disfatta
La pubblica sostanza7; or la meschina
Perdendo merca e supplicando accatta8.
Scorre a fiumi il danaro, e la rapina
80Di color mille e cento man l’ingozza
E giú nell’ampio ventre lo ruina
Con sì gran fretta, che talor la strozza
Tutto no ’l cape, e il vome, e vomitato
Lo ricaccia nell’epa e lo rimpozza9;
85Né del pubblico sazia, anco il privato
Aver divora; e il vede e lo consente
- 52. Questo vidi (O.).
- ↑ 52. in cui si cova ecc.: Parini Od. X, 63: «Colà dove nel muto Aere il destin de’ popeli si cova».
- ↑ 57. La figlia ecc.: la Cisalpina.
- ↑ 60. la maciulla: la dirompe «a guisa di maciulla». Dante Inf. xxxiv, 56.
- ↑ 64. fra gli specchi: in mezzo alle ricchezze e agli ornamenti.
- ↑ 65. che non unge: spolpato del tutto. — arcigna: e auche questo a malincuore,
- ↑ 70. logra zona: in logora cintura, veste.
- ↑ 76. Or la forza ecc.: ora la forza per mezzo delle tasse le invia la pubblica ricchezza, che viene in tal modo distrutta.
- ↑ 78. Perdendo merca ecc.: riceve prestiti, che le costano un occhio e le sono d’umiliazioue.
- ↑ 84. lo rimpozza: lo ricaccia in quel pozzo, ch’è il suo ventre.
Acrisio re d’Argo aveva rinchiusa la figliuola Danae. Cfr. Orazio Od. III, xvi, 1 e segg.