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Pagina:Poesie (Monti).djvu/206

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190 IN OCCASIONE DEL PARTO

     Ma prime in ciel, le Muse
     Mossero; e il volto ingenuo
     Di bel pudor suffuse1,
     Questo alle fibre armoniche2
     90Maritâr dilettoso inno d’amor:
— Già ne’ fioretti scorrere
     Di Zefiro l’amica3
     Fa dolce un rio di nèttare4,
     E la gran madre antica5
     Di gioventú s’imporpora
     96Rinnovando del capo il verde onor6.
Delle celate Drïadi7
     Sotto la man già senti
     Dentro il materno cortice
     Scaldarsi i petti algenti;
     Già sporgonsi, già saltano
     102Fuor della buccia in lor natía beltà.
E della luce il provvido
     Eterno padre e fonte8
     Di vegetanti palpiti
     Empie la valle e il monte,
     E ne’ corpi col rutilo9
     108Strale la vita saettando10 va.
Oh del bel cielo italico11,
     Amalia, augusto sole12!
     Dell’april tuo benefica
     Aura è l’amata prole
     Che già ti ride e suscita

87. Mossero; il volto ingenuo (0.).
111-12. Aura d’april benefica È la beata prole (B. R. O.).

    come quella che non dà frutti materiali e immediati. Cfr. la nota al v. 218, p. 1041.

  1. 87. il volto... suffuse: Accus. di relaz.: cfr. la nota al v. 26, p. 3.
  2. 89. alle fibre armoniche: alle corde della lira.
  3. 92. Di Zefiro l’amica: Flora.
  4. 93. nèttare: la bevanda degli dei: qui, germi vitali.
  5. 94. la gran madre antica: la terra. Petrarca Trionf. d. M. I, 89: «Tutti tornate alla gran madre antica».
  6. 96. il verde onor: le erbe.
  7. 97. Delle celate ecc.: la forza vitale e germinativa dello piante (i petti delle Driadi), rimasta inerte per tutto l’inverno (algenti), ora, se tu tocchi (sotto la man), sentirai riscaldarsi per isbocciare in fiori (già sporgonsi ecc.), che poi diverranno frutti. — Le Driadi (gr. drús: quercia) erano lo ninfe dei boschi. Cfr. i vv. 55 e segg. del Serm. sulla Mit.
  8. 103. E della luce ecc.: il sole, che Dante (Par. X, 28) saluta «Lo ministro maggior della natura».
  9. 107. rutilo: rilucente (lat.).
  10. 108. saettando: È detto come se i raggi fossero saette. Dante Purg. 11,55: «Da tutte parti saettava il giorno Lo sol, ch’avea con le saette conte Di mezzo ’l ciel cacciato il Capricorno».
  11. 109. Oh del bel cielo ecc.: E il Foscolo (Grazie framm. c. II), pur di Amalia: «O nuova speme Della mia patria, e di tre nuove Grazie Madre e del popol tuo; bella fra tutte Figlie di regi, e agl’Immortali amica!»
  12. 110. augusto sole: Si osservino i termini della similitudine, solo accennata: Come il sole fa nascere i fiori a primavera; cosí la donna regale, sole d’Italia, mette in luce nella sua gioventú