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Pagina:Poesie (Monti).djvu/229

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SERMONE SULLA MITOLOGIA 213

     90L’ira, e fu prima fantasia del mondo.
     Senza portento, senza meraviglia
     Nulla è l’arte de’ carmi; e mal s’accorda
     La meraviglia ed il portento al nudo
     Arido vero che de’ vati è tomba.
     95Il mar, che regno in prima era d’un dio
     Scotitor della terra[1] e dell’irate
     Procelle correttore, il mar, soggiorno
     Di tanti divi al navigante amici
     E rallegranti al suon di tube e conche[2]
     100Il gran padre Oceàno ed Amfitrite[3],
     Che divenne per voi? Un pauroso
     Di sozzi mostri abisso. Orche deformi
     Cacciâr di nido di Nerèo le figlie[4],
     Ed enormi balene al vostro sguardo
     105Fûr piú belle che Dori e Galatea[5].
     Quel Nettuno che rapido da Samo
     Move tre passi, e al quarto è giunto in Ega[6];
     Quel Giove che al chinar del sopracciglio[7]
     Tremar fa il mondo, e allor ch’alza lo scettro
     110Mugge il tuono al suo piede e la trisulca[8]
     Folgor s’infiamma di partir bramosa;
     Quel Pluto[9] che al fragor della battaglia
     Fra gl’immortali dal suo ferreo trono
     Balza atterrito, squarciata temendo
     115Sul suo capo la terra e fra i sepolti
     Intromessa la luce; eran pensieri
     Che del sublime un dí tenean la cima.



91. senza maraviglia

93. La maraviglia

96-7. e correttore Dell’irate procelle, il mar

98-102. Di tanti numi, che per voi divenne? Un infinito tempestoso abisso, Di turpi mostri albergo. Orche deformi

105. che Teti e Galatea.

109-120. Tremar fa il mondo; quell’inferno sire Che all’azzuffarsi degli dei squarciata Teme la terra, e tra la morta gente Intromessa la luce, un dí la cima Tenean dell’alto immaginar; ma Giove Nettuno e Pluto or sono al vostro senno Nomi e concetti


    d’Achille, figlio di Peleo (Iliade).

  1. 95. d’un dio ecc.: di Nettuno, detto perciò Enosigeo (gr. énosis: scossa).
  2. 99. tube e conche: trombe e conchiglie marine.
  3. 100. Amfitrite: moglie di Nettuno e figlia dell’Oceano e di Doride.
  4. 103. di Nerèo le figlie: cfr. la nota al v. 14, p. 30.
  5. 105. Galatea: una delle Nereidi, amante di Aci e amata dal ciclope Polifemo. Cfr. Ovidio Metam. XIII, 738.
  6. 107. Ega: è, come intende bene il Pierg., l’ondoso palazzo di Nettuno. Cfr. Omero Iliad. XIII, 20 e segg.
  7. 108. al chinar ecc.: cfr. la nota al v. 539, p. 116.
  8. 110. trisulca: triplice, di tre solchi. Cfr. Ovidio Metam. II. 848 e Virgilio Georg. III, 139.
  9. 112. Quel