Egli il mio nome co’ begl’inni suoi
Volle fregiar, e a eternità il commise
81Che i nomi ha in guardia de più chiari Eroi;
Ei sin dai sette colli amico arrise
Agl’incolti miei carmi, e là talvolta
84Intorno intorno a verdi allor gl’incise.
E quando il fato estremo avrammi tolta
La dolce aura di vita, e fia da questo
87Infermo vel l’ignuda alma disciolta,
Nè più forse sarà chi sul funesto
Sasso ove l’ossa mie chiuse staranno
90Un guardo sol volga pietoso e mesto,
E immemori di me forse ahi! saranno
Que’ che amici sperai, pur sempre chiara
93Vita i miei versi glorïosi avranno
Poichè, Palide, a Te Lesbia fu cara.