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COLLE PAROLE FINALI DI UN SUO SONETTO
SULLA PRESA DI BELGRADO
SONETTO
Mentre il grande Laudone e la cittade
Che sotto lui cadeo risonar fai
Negl’Inni tuoi, che dell’Austriache spade
4All’invitto valor sacrati or hai,
Quanto sei, mostri, a Febo caro, e assai
Delle famose degno Ocnee contrade,
E del lor Figlio il successore omai
8Che cantò d’Enea l’armi, e la pietade.
L’ombra di Maro dall’Elisio ascesa
Sì gli arcani suoi modi a Te non tacque,
11Onde eterna vivrà d’Ilio l’offesa.
E a Te, ch’or dalle sponde ov’ei pur nacque
La novella celèbri audace impresa,
14Il suo lauro immortal ceder gli piacque.