Rara virtude, e quale a far de l’alma
Tutti più grati ancora i maggior pregi
S’unìr le Grazie a Lei, s’unìo beltade, 45Beltà celeste Nume, che dovunque
Piega i giocondi rai, l’aere, la terra,
Il mondo tutto di piacere innonda!
Forse così come in mirar la vaga
Novella Sposa or la tua Patria esulta, 50Gli spumanti esultar cerulei regni
Del mare allor, che sovra argentea conca
Aggirarsi fu vista in grembo all’acque
L’alma Ciprigna Dea, cui piano il calle
Rendean placide i venti innamorati. 55Tacer lasciando intanto il rauco suono
De le ritorte trombe, a quella intorno
D’amor caldi i Triton mettean sospiri.
E voi, Figlie di Teti, a l’improvviso
Lume di tal beltà maravigliando 60Il capo ergeste fuor de l’onde, e poi
Ratte a celarvi il paragon vi astrinse.
Fortunato Garzon, cui degli egregi
Costumi suoi, delle virtudi in premio
Che risplendono in Lui con aureo nodo 65Stringono i Numi a sì gentil Donzella!
Ben è ragion, che Tu di eletti ingegni
Fin da le prische età madre, e nudrice