Pagina:Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi tra le pastorelle arcadi Lesbia Cidonia, 1820.djvu/179

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Oh selve, oh fiume, oh glorïose rive!
     Se al volger d’anni il vostro duol non cessa,
     81Ben è ragion: Decilio ahi! più non vive.

Lassa! ond’io sia più dal cordoglio oppressa
     S’affaccia al guardo mio di Lui, ch’io persi,
     84La trista immago in ogni oggetto impressa:

E con lacero core, ed occhi aspersi
     Di calde stille, giusto è ben che in bando
     87Starsene io lasci e la mia cetra, e i versi.

Ma fin ch’io spiri aure di vita, e quando
     Il dì a noi riede, e quando in mar si asconde,
     90Decilio andrò Decilio ognor chiamando:

E da queste, ove or seggo, Orobie sponde
     Alle mie note di conforto prive
     93Mesti gli arbori, i sassi, i venti, e l’onde
Risponderan: Decilio ahi! più non vive.