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IN MORTE

DELLA STESSA


SONETTO


Piange mesto lo sposo orbato e solo
     Chiamando invan la tenera Consorte
     Che in sì verd’anni oh Dio! da acerba morte
     4A lui fu tolta, e in Cielo andonne a volo.

Piangon gli Amici, e del suo patrio suolo
     Al feral sasso intorno afflitte e smorte
     Le genti tutte; e lor funesta sorte
     8Ripete il Mincio algoso in suon di duolo.

Ma tu dal Cielo, ove spiegasti i vanni
     E l’ore godi avventurate e liete,
     11Con pietà miri, o Donna, i nostri affanni;

E sembri dir: voi, che laggiù vivete
     Fra mille cure avvolti e mille inganni,
     14Non piangete di me, di voi piangete.