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IN VERONA

AL CAVALIERE PINDEMONTE


SONETTO


Poichè giunta sarà la crudel’ora
     Che troppo a danni miei veloci e preste
     Già batte l’ali, in cui dovrò da queste
     4Piagge partir che il vago Adige infiora;

Lontana ancor, o nasca in ciel l’aurora,
     O fugga il dì, te andrò con voci meste
     Cercando a patrii colli, e alle foreste
     8L’amato nome ripetendo ognora.

Ma forse agli Euri in preda andranno infrante
     Le tue promesse e i giuramenti tuoi
     11Che su mille vergasti, e mille piante.

Crescete impresse di sì cari ardori
     Crescete amiche piante, e insiem di noi
     14Benchè divisi, oh Dio! crescan gli amori.