Nè lo spregevole
Figliuol del povero
Fra i nati al giubilo
Stenda il sospir.
Oh, il nappo datemi!
Beviam! sommergasi
Tutta de’ gemiti
La vanità!
Beviam! divampino
E lombi ed anima!
Gli occhi scintillino
Di voluttà!
Sul labbro scocchino
Le oblique arguzie,
I prieghi e il calido
Ghigno d’amor,
Onde le cupide
Mogli m’invocano
Caro dei talami
Trïonfator!
Beviam! chè il domito
Sposo non vigila;
E anco la timida
Divezzerò;
Lei che il volubile
Fianco e le grazie
A’ gai spettacoli
Nuova recò.
Poggiato a un candido
Sen, non m’assalgano
Nenie per l’italo
Defunto onor;
Ma baci fervidi,
Lepide insidie,
Deliri, aneliti,
E baci ancor.