Arrideva la vita
Ne’ suoi confini brevi,
Lungi dall’abborrita
Stanza delle ombre lievi,
Chè l’universo mondo
Dato era all’uomo a gioia,
Perch’ei fosse giocondo
Senza tormento o noia.
Orfeo la sposa bella
Rïebbe all’Orco, e poi
Pianse, allorchè di quella
Privo tornò fra noi,
Gemendo la perduta
Giovinetta sua sposa
Di nuovo, oh! duol, caduta
Nell’ombra paurosa.
O Ellenia, a te s’apria
Bella Natura e intera,
Tutta luce e armonia.
Nè in te fu gente austera,
Che annebbia l’ideale
Gentil di nostra vita,
Troppo presto al mortale
Dal suo fato rapita!