Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/115

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Oh con qual lutto miserando allora
     La spaventata si rivolge a Dio!
     Oh come al dubbio che il figliuol le mora
     56Trema se in lei fu reo qualche desìo,
     E perdono dimanda, e s’infervora,
     Promettendo al Signor viver più pio!
     I soli Angioli ponno anzi all’Eterno
     60Sì ardente prego alzar, qual è il materno.

Giorno di liete voci, ora felice,
     Quando sceman del pargolo i vagiti!
     Quand’ei cerca la dolce genitrice
     64Con isguardi dal riso ingentiliti!
     Quand’ei di novo il caro latte elice,
     E scherzoso riprende i suoi garriti!
     Tai porge allor la madre inni d’amore,
     68Quai mandar può de’ Serafini il core!
    
                             ................

          Ov’alti rischi fervono,
               Vieppiù la madre ardita
               Pel frutto di sue viscere
               72Pronta è a donar la vita.